Il progetto di ristrutturazione

Svelato domenica 13 marzo la “nuova veste” che assumerà l’Oratorio della Madonna dei Poveri. In una assemblea svoltasi in chiesa è stato infatti presentato il progetto di ristrutturazione dei locali da sempre utilizzati per l’attività oratoriana e che sono posti al di sotto della chiesa.

Locali che hanno visto passare tantissime generazioni da quel lontano 1955 quando la parrocchia iniziò la sua attività nell’attuale collocazione tra via Osteno e via Valdagno.Ma soprattutto l’assemblea del 13 marzo è stata anche l’occasione per raccogliere idee su come l’intera comunità parrocchiale possa diventare protagonista nella realizzazione del progetto.

Cosa prevede il progetto

Un progetto globale, ma che è stato suddiviso in due fasi presentato, però, dall’architetto nella sua interezza. Di fatto i lavori hanno come obiettivo mettere in sicurezza i locali, renderli fruibili a tutti, adattarli per l’uso pastorale al quale da sempre sono destinati, e permettere una ristrutturazione che rispetti le regole che nel tempo sono state emanate, con un intervento globale e non parziale.

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La prima fase, che dovrebbe partire dal mese di luglio 2022, si occuperà dell’area attualmente occupata dal teatro, il corridoio d’ingresso, la sala che era destinata un tempo al ristoro. Un’area piuttosto ampia nella quale si lavorerà per sollevare la pavimentazione e creare uno spazio termicamente isolante, per creare una fruizione di tutti gli spazi con percorsi semplici che permettano lo svolgimento nelle stanze di attività senza il passaggio per accedere ad altri spazi. Ovviamente, essendo uno spazio sotto il livello stradale, serve potenziare l’impianto di areazione adeguato alle esigenze, oltre alla creazione di toilette accessibili a tutti, così come i locali. Anche per questo è in progetto la realizzazione di un ascensore.

La seconda fase, attualmente solo sulla carta, riguarderà la sistemazione della restante area che comprende le aule di catechismo (che intanto continueranno ad essere utilizzate), gli spogliatoi per la società sportiva, e un’altra toilette accessibile a tutti. Ma questa fase sarà messa in cantiere soltanto a completamento dei lavori della prima fase.

Professionisti sul territorio

Il progetto non prevede soltanto il coinvolgimento della comunità parrocchiale per l’aspetto economico, ma c’è spazio anche per un coinvolgimento operativo nei lavori. Ovviamente l’invito è rivolto a quelle ditte, aziende e professionisti del nostro territorio parrocchiale e confinante, che operano nel settore delle ristrutturazioni e opere edilizie. Previa presentazione di preventivi e valutazione della congruità della candidatura, questo progetto potrebbe diventare davvero anche una grande occasione di impiego lavorativo della stessa comunità.

I costi e i fondi da trovare

Un impegno importante, anche dal punto di vista economico. Complessivamente il progetto della prima fase prevede una spesa di 300mila euro. Alla parrocchia il Comune di Milano ha destinato un finanziamento nell’ambito dei fondi dell’8 per 100 stanziati per opere di urbanizzazione di interesse sociale, come previsto dalla legge regionale 12 del 1995. Si tratta di 220mila euro che copriranno la realizzazione dei lavori. Restano da coprire i costi dell’Iva e quello dei professionisti coinvolti, che ammontano a 80mila euro. Da parte sua la parrocchia ha stanziato dal proprio bilancio 30mila euro, riducendo così a 50mila euro i fondi da recuperare.

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“Porta la tua goccia”

L’assemblea è stata, come detto, anche l’occasione non solo di presentare il progetto e di verificarne l’apprezzamento della comunità, ma anche per indicare proposte e iniziative che aiutino a raccogliere i 50mila euro restanti. E le proposte, le idee, e anche suggerimento di iniziative non sono mancate, segno di una voglia di ripresa che la comunità esprime. Il gruppo di persone che sta attualmente seguendo il progetto ha tratto dal dibattito diversi spunti che si sono concretizzati ora in una serie di punti sintetizzati sotto lo slogan “porta la tua goccia”, come fece, nella fiaba narrate nell’assemblea del 13 marzo, il piccolo colibrì per spegnere l’incendio nella foresta mentre tutti gli altri animali scappavano. Il suo gesto venne poi seguito dai cuccioli di altri animali e infine da tutti. Ecco oggi il progetto di ristrutturazione del nostro oratorio ha bisogno che ciascuno di noi porta la propria goccia.

Quanto vale la “goccia”

Si è cercato di immaginare una raccolta che permetta nell’arco di due anni di raggiungere la cifra dei 50mila euro ancora da coprire. Ogni goccia avrà un valore minimo di 10 euro, ma sono possibili gocce anche da 20 e da 30 euro l’una. Con 20 gocce del valore di 10 euro si arriverà a coprire lo spazio di un mattone (del valore di 200 euro) rappresentato dal quadratino disegnato sull’immagine del progetto.

Come posso contribuire

Ecco alcune semplici indicazioni per poter diventare protagonisti nella raccolta fondi.

  1. All’interno della chiesa sarà collocata una apposita cassetta destinata a raccogliere offerte destinate a questo progetto. Magari si potrebbe iniziare “gettandoci dentro” le monetine di rame che appesantiscono il nostro portafoglio… un piccolo gesto, per iniziare come nella favola del colibrì, a “spegnere l’incendio”.
  2. Impegno per il contributo mensile. Ognuno di noi può comunicare la propria intenzione di sostenere mensilmente una o più gocce per un arco temporale di uno o due anni. Una formula usata già in passato per altri importanti opere nella nostra parrocchia. Le gocce hanno un valore base di 10 euro, ma ce ne sono anche da 20 e da 30 euro.
  3. La busta della prima domenica del mese. Già da qualche tempo abbiamo questo appuntamento. Per i prossimi 12/24 mesi sarà finalizzato proprio alla raccolta di fondi per il progetto. Ognuno potrà offrire il contributo.
  4. Acquisto del mattone dal valore di 200 euro. In questa iniziativa vorremmo proporre anche il coinvolgimento dei diversi gruppo presenti in parrocchia e non solo.
  5. Diventare “un colibrì”. È un ulteriore passo e impegno. Non solo si contribuisce con la propria goccia, ma ci si può mettere a disposizione della parrocchia per cercare di trovare (anche fuori dal territorio parrocchiale) altre persone che vogliano contribuire acquistando delle gocce. In questo caso occorre mettersi in contatto con il parroco.
  6. Diventare “sponsor”, rivolto in particolare a realtà produttive, commerciali e di servizio presenti sul territorio. Va ricordato che la parrocchia può rilasciare un’attestazione utile per la detrazione fiscale.

 Scarica ripartizione costi

Adesso non resta che partire sapendo che diventando protagonisti di questo progetto stiamo costruendo il futuro non solo dei nostri figli o dei nostri nipoti, ma anche nostro che questa parrocchia viviamo.